talènto1 s. m. [dal lat. talentum, e questo dal gr. τάλαντον]. – Nella Grecia antica, unità di misura di massa e peso, corrispondente a 60 mine e a 6000 dramme; il suo valore, e quindi il peso in metalli, variò secondo i luoghi e i tempi: il t. attico, per es., sulla base della dramma di g 4,366, pesava 26,2 kg circa. Lo stesso nome indicò anche una moneta di conto della Grecia antica (ed è questo il suo sign. più noto: v. talènto2).

talènto2 s. m. [da talènto1, per evoluzione semantica dovuta alla nota «parabola dei talenti» (Matteo 25), nella quale i talenti affidati dal signore ai suoi servi sono simbolo dei doni dati da Dio all’uomo; il sign. 1, più antico, è dal fr. ant. talent, che ha la stessa etimologia]. – 1. letter. a. Volontà, voglia, desiderio: una notte avenne che ’l favolatore avea grande t. di dormire, e Azzolino il pregava che favolasse (Novellino); Dintorno mi guardò, come talento Avesse di veder s’altri era meco (Dante); Primasso, il quale avea t. di mangiare ..., si trasse di seno l’uno de’ tre pani li quali portati aveva (Boccaccio); venire in t., ant., sentire il desiderio: questo ... esser vero come si dice m’è venuto in t. di dimostrarvi (Boccaccio); andare a t., andare a genio (anche in usi non letter., spec. in frasi negative: è una cosa che non mi va a t., che mi va poco a t.); a proprio t., a piacere proprio, spontaneamente: o a lor talento O da te congedati, escan costoro (Parini); fare, agire a (o di) proprio t., a modo proprio, di propria volontà.In qualche caso, con accezione peggiorativa: i peccator carnali, Che la ragion sommettono al t. (Dante), ai loro appetiti, all’impulso della passione.b. Disposizione d’animo, inclinazione, spec. nella locuz. mal t., malanimo, avversione, intenzione di offendere; anche in grafia unita (v. maltalento). 2. Ingegno, predisposizione, capacità e doti intellettuali rilevanti, spec. in quanto naturali e intese a particolari attività:avere molto, poco t.; essere dotato di grande t.; un ragazzo pieno di t. o, più brevemente, un giovane di talento; i suoi t. sono giustamente apprezzati; avere t. artistico, musicale, letterario; tanto importa lo aver ... Onor di filosofico t.! (Parini); aveva un t. naturale per l’armonia (Luigi Malerba). Per estens. riferito alla persona stessa: è un vero t.; iron.: che talento! ◆ Dim. talentino; accr. talentóne; pegg. talentàccio (tutti nel solo sign. 2); talentaccio è usato per lo più con valore di accr. scherz., ingegno rozzo ma robusto (ha un certo talentaccio; è un talentaccio).